Rulli Sara

Rulli Sara

Position: Funzionario Architetto
Organization: Ministero della Cultura – Palazzo Reale di Genova

SWITCH strategie e strumenti per la digital transformation di Palazzo Reale a Genova

L’idea generale del progetto persegue la necessità di creare un unico archivio condiviso di informazioni multidisciplinari che consenta una consultazione fluida e chiara di tutti i processi storici del patrimonio, sia a scopo conservativo e manutentivo, sia a scopo divulgativo e didattico. I dati già in possesso, che diventano così l‘asset più importante del progetto, andranno valorizzati, analizzati e implementati per soddisfare esigenze e bisogni che riguardano in particolare la gestione e la divulgazione del patrimonio storico e artistico-culturale. Questo per rispondere alla necessità di avere un ‘denominatore comune’ identificato in un sistema di gestione dei dati derivante da un modello ‘intelligente’ utile a molteplici bisogni, con l’intento di avere una efficiente gestione degli immobili e un agevole di tutte le attività da un unico ambiente. Il bisogno prioritario è quindi quello della valorizzazione dei dati e della capacità di condividerli nell’ecosistema, prima internamente, e poi con le altre realtà esterne. Le informazioni che verranno così organizzate in un organico ecosistema provengono dai seguenti ambienti:

– dati presenti nell’archivio storico;

– dati provenienti da un modello ‘intelligente’ che adotta la tecnologia BIM;

– dati derivanti da applicazioni inerenti la divulgazione in tutti i suoi aspetti.

Da questi tre contenitori si possono interrogare, estrarre, integrare, molteplici informazioni (grafiche e numeriche) utili ai bisogni dei seguenti “ambienti di lavoro”:

– Archiviazione e fruizione dei dati

– Gestione e manutenzione

– Servizi educativi e valorizzazione

– Progettazione percorsi museali, eventi e mostre

– Appalti, normativa e sicurezza

Le potenzialità che un modello BIM metterà a disposizione consentiranno la gestione in contemporanea della grande quantità di dati, ricavando una visione “simultanea” delle informazioni, imprescindibile per una lettura approfondita del bene ma alquanto faticosa e lunga se condotta in ambito analogico e con i mezzi tradizionali. Il modello consentirà così di gestire il bene con quell’approccio “olistico” fondamentale non solo per la conservazione ma anche per la valutazione a priori di tutte le tipologie di intervento che si possono attuare sui beni stessi e all’interno dei loro spazi.

 

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